Nel nostro microcosmo aziendale, da circa un paio d’anni abbiamo avviato un percorso partecipato di autoanalisi delle dinamiche organizzative e operazionali.
Dall’approccio schiacciato meramente sulla revisione di procedure e istruzioni operative, si è passati a un nuovo approccio analitico interno, che, con il supporto di uno staff di psicologi specializzati nella gestione dei contesti lavorativi, ha portato alla radice dei nostri conflitti e all’individuazione della vera medicina: ascolto, condivisione, empatia, trasparenza.
Questi si sono rivelati i veri cardini del benessere nei team di lavoro e della performance aziendale. Ascolto e condivisione hanno caratterizzato sia le fasi di osservazione che le successive di intervento, con la raccolta dei punti di vista manageriali e quelli di ciascun lavoratore. Da qui in poi, iniziative di team building e strutturazione di nuovi pattern gestionali e comportamentali, hanno contribuito a riportare su un terreno comune ciò che non stava funzionando.
Dopo un anno di tappe e incontri, quel terreno è divenuto fertile per provare a rivedere anche l’assetto organizzativo e manageriale dell’azienda, volto a darci la possibilità di guardare con occhi nuovi al futuro, ma avendo sempre come bussola un paradigma che sottotraccia già ci apparteneva: la leadership gentile.

sU COSA DI BASA LA LEADERSHIP GENTILE?
Sulla fiducia e sulla flessibilità: focalizzarsi su un modello persona-centrico, in cui ci si senta liberi di esprimersi, senza il timore indotto dalle logiche gerarchiche. A ciò si aggiunga l’importanza della capacità di adattamento, della sperimentazione e creatività.
Come influisce dunque la fiducia nella nostra vita? Di seguito i risultati di un sondaggio condotto da hbritalia a giugno 2022:

Si tratta dunque dell’adozione di un Modello “trust by design”: poche regole chiare e ben spiegate dai leader per prendere decisioni in modo più consapevole; capacità di aiutare i collaboratori a svolgere meglio i task, fornire strumenti per apprendere dagli errori, ascoltare le loro passioni. Non più processi orientati esclusivamente al risultato, ma attenti alla relazione, al talento di ogni persona. Il potenziale di ciascuno è una ricchezza da sviluppare. Il vantaggio del singolo si riverserà quindi sull’intera impresa. (Macciocca, https://www.accademiadellagentilezza.it/).
Così come afferma Luca Brambilla: La Leadership Gentile si basa sulla correlazione di tre fattori, allo stesso modo determinanti e interdipendenti, definiti “Triangolo della Leadership Gentile”: risultati, motivazione e benessere. Non è possibile trasformare con la collaborazione dell’altro senza l’armonia di questi tre elementi.
E tuttavia, tenendo ben presente l’interessante visione antitetica proposta da Gian Luca Teppati: “La Gentilezza non esclude la fermezza: non è “Gentilecca”, non è falsa cortesia. La Gentilezza è il mezzo migliore per dissipare la rabbia e appianare i conflitti”
La leadership gentile, però, sembra non aver fatto ancora breccia nella cultura aziendale e nello stile manageriale delle imprese italiane: dalla ricerca 2024 dell’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano emerge che solo il 16% degli intervistati ritiene di ricevere un adeguato riconoscimento da parte della propria organizzazione, anche quando raggiunge i propri obiettivi o possiede le competenze necessarie. Questo problema riguarda principalmente le donne; solo il 9% si sente bene al lavoro in termini di benessere relazionale, psicologico e fisico. Le aziende faticano ad attivare iniziative a supporto, in particolare delle ultime due dimensioni.


Fonte studio RADAR, valori, comportamenti, gusti, consumi e scelte politiche, aprile 2024, SWG
Il nuovo focus SULLA crescita aziendale
Questo breve excursus, che descrive il nostro desiderio di migliorarci come ambiente di lavoro e come azienda, non può non passare attraverso lo sviluppo di figure manageriali in sintonia con i canoni emergenti della leadership gentile. Il recente percorso formativo, proposto dal POLIMI Graduate School of Management, ha visto alcuni dei nostri colleghi coinvolti nel corso:
“Fondamenti di Leadership”, tenuto dal prof Baiguini, e nel successivo appuntamento tenuto dalla docente Francesca della Monica: “Leadership delle persone motivazione e guida dei collaboratori.
Gli obiettivi? Accrescere la conoscenza relativa alle dinamiche che regolano team leader e gruppi di lavoro, gestire i processi decisionali nei gruppi, costruire il proprio progetto manageriale, aumentare la consapevolezza di sé per potenziare la Leadership personale, rafforzare la capacità di influenza su persone e sistemi, costruire relazioni risonanti.
Cos’ha arricchito il background dei nostri colleghi? L’acquisizione di nuovi punti di vista basati sull’Intelligenza emotiva, celebre modello di Goleman sull’uso corretto delle emozioni; la conoscenza di varie sfaccettature dell’intelligenza e di come l’individuo percepisca la realtà con i suoi propri filtri (sensi, educazione, valori, convinzioni, abitudini ecc); la conferma dei tre elementi dell’empatia: osservazione, ascolto, comunicazione, nella gestione di tutte le relazioni del nostro quotidiano, dalle private a quelle lavorative.
L’immersione in questo mondo ci ha dato tanti spunti. L’applicazione degli insegnamenti continua ad affascinarci. Perché? Perché è l’energia delle persone a muovere tutto. Sempre. Di ogni singolo che dà valore a se stesso e alla sua comunità di riferimento. Basta solo individuare quella luce della vita e della coscienza, come ci insegna la celebre serie Lost, e darle la giusta direzione per espandersi.
